giovedì 8 settembre 2011

Lotta di classe

pubblicata da Il Pasquino il giorno giovedì 8 settembre 2011 alle ore 12.26.Dopo tanto tuonar…piovve…ed indovinate su quali teste…

Ne hanno sparate a iosa in questo mese del crollo indotto delle borse…ogni giorno ne inventavano una…ma tutti sapevamo che alla fine la crisi l’avremmo pagata noi.

Si è andati dal prelievo forzato del 5% sui redditi oltre i 90.000 euro, all’ arresto per chi evadeva almeno 3 milioni di euro, alla sparizione di vari comuni, province, poi accorpamenti, dimezzamento dei parlamentari…ed ancora tassa sui doppi stipendi dei parlamentari…insomma le hanno dette proprio tutte, ma alla fine hanno prevalso gli interessi delle classi dominanti…(non le chiamerei dirigenti…non sanno dirigere neanche il traffico), del nostro corrotto, mafioso, razzista, morente paese.

Una manovra di chiaro stampo padronale, una vera e propria definitiva cancellazione anche dei più elementari diritti…una manovra da vera e propria “lotta di classe”…una lotta condotta dagli evasori, dai ricchi, dai benestanti, dalle caste presenti in parlamento e fuori di esso, contro tutto il resto del popolo italiano, contro quelli che le tasse le pagano, contro quelli che ancora hanno un lavoro, spesso usurante e malpagato, contro i disabili (ai quali stanno togliendo ogni protezione sociale), contro i pensionati, contro le future generazioni.

Lo Stato si regge su un patto non scritto, ma senza il quale non ha motivo di esistere, tra le classi “povere” e quelle che detengono la ricchezza del paese.



Se il patto viene frantumato, se si cancellano le garanzie per una civile e democratica convivenza e se tutto questo viene fatto non dalla classe più debole in un impeto di rivolta per poter “guadagnare” migliori posizioni sociali, ma da quegli stessi che creano le crisi, sulle quali ci mangiano anche, che creano i disservizi, le disuguaglianze, le povertà…siamo di fronte ad un vero e proprio colpo di Stato, al tentativo della classe dei padroni (mi pare giusto ricominciare a chiamarli così) di eliminare ogni libertà, ogni diritto di cittadinanza, ogni speranza di futuro.

Un tentativo di riforma totalitaria utilizzando l’economia ed affamando milioni di persone e mantenendo saldamente privilegi e poteri.

Una vera e propria lotta di classe, dichiarata solo da una parte della società, quella ricca ladra e corrotta, coadiuvata dai suoi organi di disinformazione di massa, che premono per misure ancora più dure, e difesa dai suoi soldati in carne ed ossa, nelle piazze, senza esclusione di colpi.

Se ci fosse nel nostro paese una seria opposizione o almeno una parte del parlamento a difesa delle classi più deboli, avrebbe abbandonato quelle aule e sarebbe stata la prima a chiedere una rivolta, democratica, ma ferma, l’occupazione perenne del paese, sino alla caduta di questo governo di lestofanti e al ripristino delle elementari regole della democrazia.

Si perché non si può chiamar democrazia un paese dove la giustizia viene fatta a pezzi, ad uso e consumo loro, dove la scuola pubblica viene massacrata, la sanità azzerata, le salvaguardie per i più deboli cancellate…dove si rinchiudono nei lager i fratelli e le sorelle che fuggono dalla fame e dalle guerre.

Ed invece i cosiddetti oppositori son sempre lì…ogni tanto rilasciano dichiarazioni di fuoco, ci fanno sfogare con qualche referendum, sempre poi negato nei fatti dalle decisioni parlamentari successive, con qualche bella manifestazione…con dovuto comizio finale dovutamente “incazzato”…per poi, pian piano, riportare tutto all’interno dei loro tavoli…dove noi non contiamo niente e dove non cambia mai niente.

Scuse ora non ce ne sono più ed uno sciopero non basta…non può bastare.

O la gente ritrova la voglia di ricominciare a credere che questo paese possa ancora ritornare ad essere un paese democratico, ritrova la forza di pretenderlo, pacificamente ma fermamente, ritrova il coraggio di non fermarsi finché non accada…o c’è poco da fare…a parte gli slogan…saremo servi.


.

Nessun commento:

Posta un commento