giovedì 1 dicembre 2011

mafia e vaticano


Giovedì 01 Dicembre 2011 -
12:46 MILANO -
«La famiglia Lampada ha ricevuto un'importante e prestigiosa riconoscenza dal Vaticano.

Si tratta di una famiglia partita vendendo panini e finita a fatturare milioni di euro».
Lo ha sottolineato il procuratore aggiunto Ilda Boccassini, parlando dell'intercettazione citata nell'ordinanza di custodia cautelare in cui il boss Giulio Lampada il 9 novembre 2009 «informa l'avvocato Minasi, con toni amichevoli, che il giorno precedente è stato nominato cavaliere di San Silvestro dal Vaticano con nomina del monsignore Tarcisio Bertone e ha avuto targhetta, distintivo e l'altra uniforme, che si dovrà fare su misura e in tutte le 'ora in tutte le diocesi che mi ritrovo in Italia sono Eccellenza... di grado pari a Eccellenza...

Mi devono chiamare Eccellenza», scrive il gip Giuseppe Gennari

"SCONCERTA L'ANTIMAFIA PARLATA"

Un «aspetto doloroso» dell'inchiesta contro il clan Valle-Lampada è stato quello di vedere «appartenenti alla guardia di finanza, alla magistratura, alla politica e alle istituzioni che tengono comportamenti non consoni» e assistere a una «campagna politica per ingraziarsi l'antimafia, che non esiste, che è solo parlata». Lo ha dichiarato il procuratore aggiunto Ilda Boccassini nel corso di una conferenza stampa tenuta con il procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, che con i suoi pm ha collaborato all'indagine. Boccassini non ha citato Vincenzo Giglio, ma è evidente il riferimento al presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria arrestato ieri noto per le sue iniziative antimafia.

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